Il Decreto Rilancio 2020 prevede importanti agevolazioni per la sostituzione degli impianti di riscaldamento. In particolare, un Superbonus del 110% permette di richiedere uno sconto in fattura o uno sconto del credito.
In questo articolo si vedrà come applicare il bonus per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con una caldaia a condensazione di classe A. Un dispositivo altamente tecnologico che come vedremo, permette di migliorare l’efficienza energetica e di ridurre l’emissione di sostanze nocive.
Le importanti novità introdotte nel Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020, rappresentano un aiuto concreto alle famiglie e alle imprese. Il Decreto consiste in una manovra da 55 miliardi che contrasta da più lati le perdite economiche dovute dal Coronavirus.
Il Decreto entrerà effettivamente in vigore il 18 luglio 2020, una volta trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Tuttavia, i lavori possono iniziare da subito, l’unica accortezza è quella di sostenere le spese a partire dal 1° luglio così come specificato nel Decreto.
Il Decreto Rilancio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020, introduce molte misure per fronteggiare la crisi economica in atto causata dal Coronavirus. In merito alle agevolazioni relative agli impianti di riscaldamento e raffrescamento, la misura a cui far riferimento è quella legata all’Ecobonus 110.
Gli Ecobonus previsti nel Decreto, permettono di beneficiare di una detrazione del 110% per gli interventi nell’ambito della riqualificazione energetica delle private abitazioni e degli edifici. Non rientrano nelle detrazioni le case di lusso, ville e castelli e in generale tutti i beni immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, e A9.
Le stufe a pellet stanno vivendo un periodo di forte espansione, questo è dovuto al continuo diffondersi nell’utilizzo di combustibili alternativi rispetto al gasolio o il metano.
Le stufe a pellet rappresentano una soluzione ecosostenibile in quanto bruciano numerosi materiali derivati da biomasse come segatura, scarti di legna, mais, sansa di olive, orzo e cereali.
L'uso del pellet come materiale di riscaldamento porta un vantaggio economico stimato intorno al 40- 50% rispetto all'uso del gasolio e del 20-25% rispetto al gas.
È da considerare la crescente attenzione da parte della popolazione e delle istituzioni verso sistemi di riscaldamento a basso impatto ecologico. Proseguendo la lettura, scoprirai come richiedere gli incentivi fiscali nel 2020.
In questi giorni di freddo intenso c’è il bisogno di riscaldare la propria abitazione in modo efficiente per migliorare il confort dentro le quattro mura. Alcuni termosifoni possono avere zone fredde e zone calde, altri sono surriscaldati, mentre altri ancora diventano solo tiepidi. La conseguenza è che alcuni ambienti rimangono più freddi anche di uno o due gradi e questa differenza di temperatura diventa fastidiosa quando ci si sposta da un ambiente all’altro. A tal proposito vi illustriamo cosa fare se i termosifoni non scaldano come dovrebbero: con qualche accorgimento avrete una casa più calda e affronterete meglio l’inverno.
Il sistema di riscaldamento e raffrescamento con pannelli radianti, è un sistema impiantistico sempre più diffuso per riscaldare gli ambienti.
Il riscaldamento e raffrescamento a pavimento rappresenta il maggior progresso nella storia dell'impiantistica. Si tratta di una tecnologia che consente eccellenti risultati dal punto di vista energetico, poiché opera con temperature relativamente basse. Principalmente funziona con uno scambio termico per irraggiamento e non per convezione.
Le stufe a pellet rappresentano uno dei più innovativi e vantaggiosi sistemi per il riscaldamento domestico.
Sono pratiche e facili da usare dato che il loro funzionamento è completamente automatico e la gestione elettronica permette anche un controllo a distanza.
Ma, soprattutto, legna e pellet costano meno dei combustibili fossili, come metano e gasolio, e godono pure dei contributi statali, grazie al loro “impatto zero” sulla CO2 in atmosfera.
Ma quanto si risparmia concretamente riscaldando con una stufa a pellet invece che con una caldaia tradizionale?
A partire dal 1° gennaio 2017 anche in Italia tutti gli impianti di riscaldamento di tipo centralizzato dovranno dotarsi di sistemi di contabilizzazione, di termoregolazione del calore e adottare il criterio della ripartizione dei costi.
I proprietari hanno dunque circa un anno per adeguarsi alle disposizioni di legge che prevedono la registrazione dei consumi delle singole unità immobiliari.
Per aiutare i consumatori a scaldare al meglio le proprie case, evitando però sprechi e brutte sorprese nella bolletta (o sanzioni per non aver effettuato le revisioni di legge), arriva un vademecum con le 10 regole-base per un riscaldamento efficiente e più ‘conveniente’.
Curato dagli esperti del ministero dello Sviluppo Economico e dell’ENEA, il vademecum sarà disponibile sui siti www.mise.gov.it www.agenziaefficienzaenergetica.it e www.enea.it insieme alle novità in tema di APE, l’attestato di prestazione energetica obbligatorio per affitti e compravendite che è cambiato dal 1° ottobre, e alle nuove regole per le caldaie.