Seguire delle pratiche di comune buon senso aiuterà non solo a risparmiare ma anche a ridurre gli impatti sull’ambiente.
Le direttive cui l’Italia fa riferimento sono:
- l D.P.R.16 aprile 2013, n.74 - entrato in vigore il 12 luglio 2013 - che definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua per usi igienici e sanitari.
- il D.M. 10 febbraio 2014 che introduce e definisce il nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione degli ambienti e il rapporto di controllo di efficienza energetica.
In questo articolo troverete un quadro generale di tutte le norme divulgate dal Ministero dello Sviluppo Economico in ambito di climatizzazione degli ambienti.
È obbligatorio rispettare queste normative?
Sì, rispettare le norme è un obbligo di legge. Sono norme di buon senso che garantiscono una tutela delle persone e dell’ambiente.
Impianti termici e responsabilità
Per impianto termico si intendono tutti quei sistemi utilizzati nel riscaldamento o raffrescamento degli ambienti ai sensi della legge 90/2013.
Nello specifico si fa riferimento agli impianti per il riscaldamento ambientale e per la produzione di acqua calda e agli impianti di raffrescamento estivo.
La definizione di impianto termico comprende tutti i generatori di calore e climatizzazione alimentati a gas, a gasolio, a biomassa, ed energia elettrica.
Altri dispositivi quali stufe o caminetti sono da intendersi come impianti termici quando generano una fiamma maggiore uguale a 5 kW.
Non sono impianti termici i sistemi di produzione di acqua calda sanitaria se sono destinati ad una singola unità immobiliare e gli apparecchi non installati in modo fisso alle pareti.
Chi è il responsabile dell’impianto.
Le responsabilità dell’impianto sono carico del proprietario tranne nel caso in cui l'edificio sia in affitto in questo caso le responsabilità ricadono sull’ inquilino, nel caso in cui gli impianti sono centralizzati la responsabilità è dell'amministratore di condominio.
È possibile delegare la responsabilità a soggetti terzi che rispettano i requisiti previsti dal decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 22 gennaio 2008, n. 37.
Il responsabile incaricato diventa responsabile dell'esercizio, della manutenzione ordinaria e straordinaria e delle verifiche necessarie. Risponde davanti alla legge per ogni eventuale inadempienza.
Tutti i controlli effettuati, le modifiche apportate e le caratteristiche tecniche sono all’ interno del libretto d'impianto.
A quale temperatura regolare un impianto termico
L'impianto dovrà essere impostato a 18°C con 2°C di tolleranza per gli edifici abitativi e le attività industriali e artigianali. Negli altri edifici la temperatura media degli ambienti non dovrà superare i 20°C con una tolleranza di 2°C.
Durante il periodo estivo invece la temperatura non deve essere minore di 26°C con 2° C di tolleranza per tutti gli edifici.
È utile sapere che la differenza di un solo centigrado aumenta i consumi e quindi i costi tra 5-10 %.
Quando vengono attivati gli impianti termici invernali
Gli impianti termici si attivano automaticamente a seconda della zona di residenza. Le fasce climatiche presa in considerazione nel territorio italiano sono sei. In generale i paesi del nord Italia e le zone situate sulla fascia appenninica vedranno attivarsi gli impianti termici dal 1° dicembre al 15 marzo.
Le zone costiere invece e vedranno attivarsi gli impianti di riscaldamento dal 1° novembre al 15 aprile. Queste condizioni valgono almeno che non si presentino situazioni climatiche particolari.
I comuni d'Italia e le relative fasce climatiche sono consultabili sul DPR 412/1993.
In dettaglio:
Zona climatica |
Territori/Zone |
Periodo di accensione |
Orario consentito |
A |
Lampedusa, Porto Empedocle |
1° dicembre – 15 marzo |
6 ore giornaliere |
B |
Agrigento, Reggio Calabria, Messina, Trapani |
1° dicembre – 31 marzo |
8 ore giornaliere |
C |
Napoli, Imperia, Taranto, Cagliari |
15 novembre – 31 marzo |
10 ore giornaliere |
D |
Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano |
1° novembre – 15 aprile |
12 ore giornaliere |
E |
Aosta, Torino, Milano, Bologna, L’Aquila |
15 ottobre – 15 aprile |
14 ore giornaliere |
F |
Belluno, Cuneo |
nessuna limitazione |
nessuna limitazione |
La manutenzione dell’impianto
La manutenzione dell’impianto è necessaria per preservare le prestazioni degli apparecchi e il contenimento dei consumi di energia. Tutte le condizioni sono specificate nei libretti d'uso e manutenzione. Il manutentore ha l'obbligo di rilasciare un documento di manutenzione avvenuta.
Sanzioni in caso di mancata manutenzione
Ai sensi della legge coloro che non provvedono alla manutenzione dell’impianto sono puniti con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 € e non superiore a 3000 €.
Il riscaldamento in Italia: qualche dato
In Italia in media ogni famiglia spende 1635 € all’anno per riscaldare la propria casa, attraverso una manutenzione periodica il risparmio può raggiungere il 30% del consumo energetico.
Lo stato italiano offre incentivi fino al 65% per acquistare nuovi impianti di riscaldamento più efficienti.
Una delle maggiori cause di dispersione del calore consiste negli infissi deteriorati o di bassa qualità. È fondamentale mantenere una temperatura in linea con le norme anche considerando che ogni grado in più in casa comporta una spesa sulla bolletta superiore è compresa tra il 5 e il 10%.